Gli animali domestici in condominio.
- Dott.ssa Laura Cargiaghe
- 20 dic 2016
- Tempo di lettura: 2 min

Ormai gli animali fanno parte integrante di molti nuclei familiari, e spesso si trovano a dover abitare in condominio assieme ai propri padroni, non sempre con gioia degli altri condomini, pertanto ho deciso di fare un po' di luce anche su questo argomento. L'ultima modifica normativa all'ambito condominiale, risalente al 2012, ha modificato l'articolo 1138 del Codice Civile inserendovi la disposizione "le norme del regolamento non possono vietare di possedere o detenere animali domestici", riferito al Regolamento di Condominio, andando ad abrogare tutte le norme contrarie dei regolamenti condominiali, benché antecedenti. Prima di tale riforma era possibile vietare la detenzione di animali, qualora tale divieto fosse inserito nel regolamento che, come ho spiegato in altri articoli, è potenzialmente unico per ogni condominio cui fa riferimento, ma per l'effetto disposto da questa ultima legge attualmente per la compagine condominiale è impossibile impedire che qualsiasi condomino possa ospitare un animale domestico, allargando quindi la definizione oltre a gatti o cani, ed in merito si è recentemente espresso anche il Tribunale di Cagliari, esattamente in data 22 luglio 2016, decretando quale illegittima la norma regolamentare che vieti la detenzione di animali domestici, anche se dovesse essere approvata all'unanimità. Ma ciò non sta comunque a significare che ogni detenzione sia lecita, e spiegando meglio questo ultimo concetto voglio innanzitutto precisare che l'unico soggetto che può vietare la presenza di un animale nel proprio appartamento è il proprietario, qualora inserisca tale clausola nel contratto d'affitto, che chiaramente deve essere sottoscritto anche dall'affittuario, e che pertanto vale come accettazione delle condizioni ivi stabilite. Ma se l'animale permane nell'appartamento legittimamente, ovvero in ogni altro caso escluso l'ultimo che ho indicato, deve comunque rispettare la vita quotidiana degli altri condomini, pertanto non dovrà emanare cattivi odori né causare inquinamento acustico, specialmente in orario notturno, altrimenti il proprietario potrebbe incorrere in sanzioni penali, configurando questi comportamenti dei veri e propri reati, che a seconda delle normative comunali potrebbero anche portare all'affidamento dell'animale ad una struttura attrezzata, con spese a carico del proprietario.
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