La disciplina delle sanzioni in Condominio.
- Dott.ssa Laura Cargiaghe
- 6 dic 2016
- Tempo di lettura: 2 min

L'ultima modifica normativa alla materia condominiale ha modificato gli importi delle sanzioni, portandoli dalla precedente ed anacronistica obbligazione pecuniaria di lire 100, convertito poi in 5 centesimi di euro, alla più pesante somma che arriva sino ad euro 200 per la prima violazione, e che aumenta sino ad euro 800 in caso di reiterazione della violazione, che induce sicuramente con più convinzione al rispetto delle norme regolamentari. Le violazioni sono chiaramente riferite alle disposizioni del Regolamento di Condominio, sia esso assembleare o contrattuale, in quanto atto principe sulla tipologia di condotte ammesse e vietate all'interno di ogni specifica struttura condominiale. Considerata l'iniziale vacanza normativa inerente il soggetto competente ad irrogare la sanzione, che di fatto non ne consentiva l'applicabilità, con il Decreto Legge 145 del 2013, comunemente noto come "Destinazione Italia", venne sanata questa dimenticanza nel miglior modo possibile, ovvero incaricando l'organo sovrano del Condominio: l'Assemblea. Questo dovrà deliberare se applicare la sanzione o meno, con la maggioranza degli intervenuti in assemblea che rappresentino almeno la metà del valore millesimale dell'edificio, relegando di fatto l'Amministratrice ad un mero ruolo contabile, cui competerà però l'onere di aggiungere l'importo deliberato alle rate del condomino sanzionato, che andranno ad alimentare il conto corrente condominiale. Da parte mia, posso solo augurarmi che questa casistica avvenga come estrema ratio, in quanto è auspicabile che la vita condominiale si svolga nel rispetto tra i condòmini, e che qualora qualcuno di essi devi dalla retta via, sia sufficiente un richiamo di noi Amministratori per ricondurlo sulla strada maestra che, se effettuato con il dovuto vigore e con il giusto prospetto delle conseguenze che potrebbero derivare dal mantenere la condotta sgradita, sinora ha sempre sortito gli effetti desiderati.
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